"I semafori? Sono da rivedere"
6 agosto 2004
di Gino Li Veli
Per l' assessore Sestero e i tecnici del Comune una mattina sul "fronte" nell' ex salotto della città Alle 13 un attimo di tregua. Mancano i cartelli che indicano il parking Valdo Fusi "Metteremo altri totem per spiegare meglio i lavori. Ma a settembre sarà davvero dura..." il reportage E' una giornata per certi versi storica per Torino e per piazza San Carlo, che da questo giovedì dice definitivamente addio alla sosta e al passaggio continuo di automobili a causa del cantiere che dovrà costruire il parcheggio interrato. Ma anche alla fine dei lavori qui i motori non potranno più rombare: sarà uno spazio riservato a pedoni e ciclisti. In attesa che si realizzi questo progetto, in discussione da oltre 10 anni in Sala Rossa, bisogna verificare come i torinesi reagiscono alla novità: alla chiusura e alla viabilità che sarà più o meno quella in vigore anche nel 2006. Mancano pochi minuti a mezzogiorno. Da quasi tre ore "il salotto" di Torino non ingoia più auto mentre al centro della piazza sostano ruspe e camion, che saranno il leit motiv per oltre un anno e mezzo. All' incrocio tra via Roma e via Santa Teresa l' assessore alla Viabilità Maria Grazia Sestero, un po' pallida in volto per non essere andata ancora in vacanza, pantaloni blu e camicione color panna, sta analizzando l' andamento della prima giornata della storica chiusura. Ha già fatto un giro dalle parti di corso Vittorio Emanuele e piazza Carlo Felice, avendo l' impressione che la situazione "stia tenendo". Qui le cose vanno un po' diversamente. La circondano e l' assistono il direttore della Divisione mobilità, Biagio Burdizzo, i dirigenti dell' assessorato Luigi Bertoldi e Roberto Bertasio, ufficiali della prima circoscrizione dei vigili mentre altri due civich indirizzano le auto che arrivano da via Roma e devono svoltare a sinistra e quelle che provengono da via Santa Teresa e che hanno due possibilità: girare a sinistra in via Roma o proseguire per via Maria Vittoria. Proprio in via Santa Teresa, dopo le 10,30, finito l' effetto Ztl, si sono formate lunghe code per oltre un' ora. Anche a mezzogiorno, con un traffico meno intenso, le operazioni di svolta sono macchinose. "Ci sono da rivedere i tempi dei semafori, in particolare quello di via Santa Teresa, che deve dare più possibilità agli automobilisti di svoltare osserva l' assessore. C' è un altro neo, un' altra correzione che il gruppo del Palazzo dei lavori pubblici in trasferta in piazza San Carlo nota: "Il flusso di traffico che arriva da via Santa Teresa e prosegue per via Maria Vittoria deve avere più spazio: in via Maria Vittoria vanno eliminati alcuni posti auto". Sestero osserva scrupolosamente tutto quello che avviene, prende nota mentalmente anche di alcune reazioni insolite ("Va bene chiudere piazza San Carlo la domenica, ma io che sono residente in centro, dove passo?" chiede seria una signora). Intorno alle 13, si ha finalmente un attimo di tregua e via Roma, nel tratto verso piazza Castello, per alcuni minuti appare libera da qualsiasi tipo di auto. "Bisognerebbe fotografare questo momento" commenta l' assessore che appare un po' più rilassata. Ma subito qualcuno la riporta alla crude realtà. "Assessore cosa facciamo, le sere del fine settimana quando c' è la sosta serale in via Roma? Con le auto parcheggiate sarà un caos". Così si rilancia l' idea di togliere il parcheggio dalle 20 in poi. "Bisognerebbe mettere un cartello che indichi il parcheggio di piazzale Valdo Fusi" consiglia Sestero ai suoi tecnici. Dalla parte opposta, all' angolo con via Alfieri e via Giolitti, anche loro presidiate dai vigili (ce ne sono pure in via Maria Vittoria angolo via Carlo Alberto) i flussi di traffico appaiono meno caotici. Il maggior disagio lo crea il trambusto provocato dalle riprese di uno spot pubblicitario in piazza Cln che disorienta l' automobilista. Alla fine Sestero, che non abbandona mai la prudenza, appare abbastanza soddisfatta. "E' andata come deve andare nei primi giorni: ci sono stati dei disagi, ci sono delle correzioni da apportare al più presto, cominciando dai cartelli che devono essere più numerosi, compresi i totem che indicano che tipo di lavoro stiamo eseguendo. Penso che alla fine i torinesi si abitueranno a questa novità. Ma la prova vera si avrà a settembre".