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piazzale
valdo fusi, piazza carlina e l’aiuola balbo sono tre spazi verdi
nel centro di torino (cf. foto aerea .pdf).
piazzale
valdo fusi
l’attuale
piazzale valdo fusi era noto alla metà del ‘700 come isolato del
crocefisso, un’area rettangolare di proprietà delle monache del
crocefisso. dopo l’esproprio dei beni ecclesiastici da parte del
governo francese, l’area passa allo stato. nel 1868, ridefinito
completamente come isolato chiuso dai fronti costruiti, diviene
sede del regio museo industriale di torino, la cui storia è intrecciata
con quella della regia scuola di applicazione degli ingegneri di
torino e del politecnico. quest'ultimo viene ospitato nell'isolato
dal 1910 al 1943, quando l’intera area viene rasa al suolo dai bombardamenti
bellici.
gli
edifici circostanti sono compromessi. il secentesco palazzo morozzo
della rocca, sede della camera di commercio dal 1871 viene demolito.
l’isolato di san sebastiano a nord, con il palazzo costa carrù della
trinità e il settecentesco collegio delle provincie, quello di s.
vittore a sud, con le case degli ultimi decenni dell’ottocento,
e l’ospedale di s. giovanni battista, l’odierno museo di scienze
naturali, progettato nel 1680 da castellamonte, subiscono invece
solo danni lievi. l’isolato dell’attuale piazzale rimane vuoto mentre
nell’intorno la ricostruzione procede lenta.
nell’isolato
della ss. annunziata, all’angolo tra via cavour e via s. francesco
da paola, dal 1952 al 1957 viene costruita la borsa valori su progetto
degli architetti roberto gabetti, aimaro isola, giorgio e giuseppe
raineri. per il lotto adiacente viene indetto un concorso per la
costruzione della nuova sede della camera di commercio che vede
vincitore il progetto di carlo mollino, carlo grassi e alberto galardi,
poi realizzato nel 1969.
nel
1964 l'architetto finlandese alvar aalto e leonardo mosso studiano
una possibile sistemazione del piazzale. viene progettato un centro
alberghiero, amministrativo e per congressi che si sviluppa principalmente
negli angoli tra le vie accademia albertina, via giolitti e via
san francesco da paola. lungo le vie trovano collocazione gli uffici
mentre all’interno un albergo da centocinquanta camere si affaccia
su un grande giardino. l’area interamente pedonale prevede un parcheggio
sotterraneo a due piani, con rampe d’accesso poste lungo il perimetro.
il centro congressi e’ in una posizione piu’ defilata rispetto all’albergo
e si colloca dal lato opposto verso via cavour. il progetto si ferma
alla fase di studio di massima e non viene realizzato.
nel
1986 il piazzale, ormai intitolato a valdo fusi, è destinato a parcheggio
pubblico. la camera di commercio promuove nel 1990 un’indagine per
contribuire al dibattito sulla sistemazione definitiva dell’area
antistante la sua sede. il gruppo di lavoro analizza diverse tipologie
di progetti e realizzazioni prodotte nel mondo in situazioni analoghe,
presentando una serie di ipotesi di intervento. le proposte progettuali
sono molto diverse tra loro; tuttavia tutte prevedono una pedonalità
diffusa, l’attraversamento di spazi liberi e possibili connessioni
con il sistema verde circostante.
nel
1996-97 un altro progetto viene commissionato da parte dell’azienda
torinese mobilita’ (atm). redatto dall’ingegner renato martellotta
prevede un parcheggio interrato sviluppato per due piani sotto il
livello stradale. al di là delle prese d’aria e delle rampe, il
progetto non prende in considerazione il piano di copertura del
parcheggio. su richiesta dell’amministrazione comunale viene così
indetto un concorso per completare il progetto ingegneristico con
una soluzione architettonica di superficie. il bando di concorso
fa riferimento a un “progetto di riassetto ambientale”, volto alla
“riqualificazione e [..] rivalutazione della piazza”. l’obiettivo
e’ la creazione di uno spazio verde con poche ‘leggere’ costruzioni
emergenti. i progetti classificati o segnalati cercano di costruire
un verde artificiale del verde sconfinando a volte nella land art.
vincitore
il gruppo di progettazione composto dagli architetti francesco dolza,
massimo crotti e piero felisio (presentato dall'allora sindaco valentino
castellani nell'introduzione al catalogo della mostra).
nel 2004 viene inaugurato il parcheggio sotterraneo e nel 2005 è
in fase di ultimazione la parte emergente.
piazza
carlo emanuele II
la
piazza all’incrocio di via accademia albertina con via maria vittoria
ha il nome del duca figlio di vittorio amedeo I e di cristina di
francia, ma i torinesi la chiamano confidenzialmente carlina. la
piazza, di quasi quindici mila metri quadri, venne aperta al pubblico
nel secondo ingrandimento della città, alla fine del seicento, su
disegno di amedeo di castellamonte. sede del mercato del vino, della
legna, del carbone e del fieno, durante il governo rivoluzionario
francese (1798-1814) nella piazza fu eretta la ghigliottina e vi
furono eseguite numerose condanne a morte.
in
piazza spicca il monumento al conte camillo benso di cavour, del
1873, opera di giovanni duprè, che suscitò non appena inaugurato
non poche polemiche per la raffigurazione allegorica d’insieme (un’italia
tremante che si aggrappa al conte). sulla piazza si affacciano edifici
e palazzi importanti: sul lato est, tra via des ambrois e via maria
vittoria si trova il palazzo guarene, poi d’ormea, con la facciata
disegnata da juvarra nel 1730 e alla sua destra il cosiddetto albergo
di virtù, istituzione fondata dalla compagnia di san paolo per l’assistenza
ai fanciulli poveri. sul lato a mezzogiorno si trovano la caserma
bergia, ex collegio delle provincie, opera di bernardo vittone durante
il regno di carlo emanuele III e la chiesa di santa croce, disegnata
da juvarra nel 1718. infine sul lato ovest da segnalare palazzo
coardi di carpeneto, opera del castellamonte.
aiuola
balbo
la
demolizione dei bastioni di torino consentì tra il 1834 e il 1837
la realizzazione di un vasto sistema di verde pubblico, detto giardino
dei ripari. successivamente, anche per ricavare aree edilizie, il
giardino venne frazionato per ricavare la piazza maria teresa, il
giardino cavour e l’aiuola balbo. infatti, nel quadro della progrediente
intensificazione edilizia della seconda meta’ dell’ottocento, per
la zona si era imposta la decisione di eliminare la maggior parte
del terreno a verde anche in relazione alla concomitante sistemazione
del parco del valentino.
al
centro dell’aiuola balbo, dove ora si trova il monumento dedicato
al patriota veneziano daniele manin, sorgeva un caffè detto ‘la
rotonda’ che le antiche stampe mostrano frequentatissimo nella bella
stagione dalla società elegante di torino.
riferimenti
bibliografici
aavv,
il piazzale valdo fusi a torino - per un progetto di trasformazione,
camera di commercio di torino, torino 1991
aavv, il concorso per la piazza valdo fusi a torino -
catalogo della mostra dei progetti, comune di torino, torino
1999
vera comoli, torino (collana 'le città nella storia d'italia'),
laterza, bari-roma 1983
renzo rossotti, le piazze di torino, newton&compton,
roma 2001
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